Una breve storia del tuning auto
Come si è evoluto il
tuning auto negli anni? E soprattutto, quando è iniziato? Si può dire in realtà che la voglia di modificare i nostri bolidi sia nata insieme ai primi veicoli a motore. Fin da subito c'è stato infatti il desiderio di superare le loro performance e allo stesso tempo i limiti della nostra immaginazione. Potremmo dire che la
cultura del tuning è proprio questa: la voglia di spingere un po' più in là la nostra auto, con un importante pizzico di personalizzazione. E, per l'appunto, non si è iniziato ieri. Prima dei
kit tuning in fibra di carbonio, prima dei neon, prima dei primissimi capitoli di Fast & Furious, prima delle più muscolose Camaro: la storia del tuning è iniziata molto prima.
Cos'è il tuning auto
Prima di vedere la storia del tuning auto, cerchiamo di spiegare cosa si intende con questo termine. Il tuning auto – o l'auto tuning, se si vuole ricalcare l'anglosassone – è molto più di un hobby. È qualcosa di innato sia nel nostro modo di pensare ai nostri veicoli, sia nei veicoli stessi. Fare tuning significa migliorare le performance, l'estetica e perfino l'usabilità di un'automobile. Per raggiungere questi obiettivi è possibile muoversi in diverse direzioni, e per questo possiamo dividere il mondo del tuning auto in diverse categorie. Qui, per facilità, ne individuiamo 4 piuttosto generali:
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Engine Tuning: tutto quello che ha a che fare con le modifiche al motore;
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Suspension Tuning: le modifiche che hanno a che fare con sospensioni e altezza del veicolo;
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Body Tuning: le modifiche a livello di carrozzeria, ovvero il nostro campo di specializzazione attraverso
body kits in fibra di carbonio e in vetroresina;
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Interior Tuning: il lavoro di personalizzazione degli interni del veicolo.
Ci sono tuner e workshop che si dedicano a più di una tipologia di tuning. E poi ci siamo noi, che per dare il meglio ai nostri clienti abbiamo deciso di trovare un focus ben preciso: noi di Stile Italia dedichiamo anima e corpo al body tuning, e più nello specifico al body tuning per
auto italiane, dalla realizzazione di spoiler e di minigonne per
Alfa Romeo in poi.
L'origine delle modifiche alle auto
Come si diceva, la storia del tuning parte con quella dei veicoli. Andando a scavare indietro nei decenni si potrebbe perfino arrivare ai fratelli Roots nell'Indiana, che a metà Ottocento misero a punto un particolare compressore per fondere il ferro, il quale successivamente venne usato nel 1885 da Gottlieb Daimler (non è ovviamente un cognome qualsiasi) per la sovralimentazione nei motori a combustione interna. Da lì si passò, negli anni venti, al turbocompressore. Insomma, fin da subito la voglia è stata quella di spingersi più in là.
Se vogliamo però guardare al tuning fatto dai
tuner, e quindi da persone con il desiderio di modificare e di
personalizzare la propria auto per renderla unica, dobbiamo fare un salto in avanti fino agli anni Sessanta.
Elaborazione delle auto: gli anni Cinquanta
Se c'è un simbolo da proporre per il tuning auto italiano negli anni Cinquanta, quello è sicuramente costituito dall'
Abarth. Mentre il paese cominciava a motorizzarsi su larga scala, parallelamente il mondo degli accessori
aftermarket iniziava a prendere piede.
Proprio in quel periodo alla Cisitalia, nota fabbrica automobilistica torinese del secondo dopoguerra, si fecero notare la maestria e l'esperienza di un giovane elaboratore di nome
Carlo Abarth, ingegnere italo-austriaco di cui l'azienda si avvaleva.
Il successo di Abarth si dimostrò inizialmente con la diffusione delle famose marmitte omonime per la Topolino - Fiat 600 - Fiat 500, famose per il loro rombo sportivo, appagante, e generoso nell'aumentare le prestazioni dei bicilindrici
FIAT. Ma questo era solo l'inizio: successivamente Abarth ebbe un ulteriore balzo in avanti con lo sviluppo di
versioni speciali da competizione (ma anche
stradali) di automobili di serie, il cui palmares sportivo ne dimostrò la consacrazione definitiva. Parliamo delle Abarth 750 GT, Abarth 595, 695, 850, 1000 TC, e degli innumerevoli prototipi come la 1000 SP o la 2000 Sport Tipo SE 010, realizzata nel 1968 e vittoriosa in numerose gare di salita o di durata tra cui la 500 km del Nurburgring. La storia del marchio Abarth meriterebbe un capitolo a sè vista la grande importanza fino ai giorni nostri, noi qui ci limiteremo a sottolineare semplicemente che essa reincarna esattamente lo
spirito del tuning auto in
Italia, di ieri come di oggi.
L'auto tuning negli anni Settanta
Gli anni Settanta portarono il mondo del tuning agli estremi, soprattutto dal punto di vista estetico: tappetini,
aerografie, posteriori alzati fino all'eccesso. Fu peraltro il decennio dei furgoncini personalizzati, con le decorazioni più sensazionali. Nel campo dei motori, la tendenza più forte fu quella di marchio yankee, con il desiderio di piazzare dei
motori V8 su qualsiasi quattroruote.
Ma a guardare bene gli anni Settanta sono stati anche e soprattutto gli anni dello stile
South London, nato su vetture Ford ma diffusosi anche altrove: colori pastello, ruote da 13 pollici, senza paraurti e sobrie. Inutile dire che questo stile ha influenzato lo stile dell'auto tuning
europeo fino a oggi.
I tuner degli anni Ottanta
Le Abarth negli anni Cinquanta, gli eccessi nei Settanta, e ovviamente le
Hot Hatch degli anni Ottanta: parliamo delle “piccole bombe”, delle
compatte sportive che in quel decennio hanno spopolato tra i tuner. Le reginette erano la Golf 5 GTI, la 205 GTI e l'Astra GTE, per arrivare all'Uno Turbo, con la febbre della sovralimentazione a fare da sfondo all'intero decennio. E queste auto si modificavano esteticamente, eccome se si modificavano. Con fiumi di
plastica. Del resto gli anni Ottanta fu il decennio che celebrò enormemente questo materiale, che si trovava quindi negli
spoiler, nelle
minigonne, ovunque. L'obiettivo a quel tempo era avere tutto dello stesso colore, dalla carrozzeria ai paraurti, dagli interni ai cerchi.
Gli anni Novanta e l'auto tuning
Il tuning auto degli anni Novanta è stato influenzato pesantemente da alcuni modelli di
supercar arrivati sul mercato, a partire dalla celebre Ferrari Testarossa 512TR. Ecco che allora sull'onda dello stile di quest'auto entrata nel sogno di tanti si sono diffusi i più audaci
body kit, che trovavano spazio sulle auto che andavano forte in quegli anni, dalle Escort alle BMW E30, abbassando e ampliando questi bolidi. Altre tendenze dell'epoca furono
cerchioni maggiorati, prese d'aria tutt'altro che sobrie, nonché ovviamente l'installazione stereofonica più spinta.
I 2000 e i lasciti di Fast & Furios
Il primo decennio del millennio, nel mondo del tuning per auto, è stato dominato dai lasciti di Fast & Furios: tutti volevano essere Dom Toretto, oppure Brian O'Conner. La passione per il tuning è dilagata a dismisura, nonostante l'enorme mole di dettagli senza senso presenti nei celebri film.
La preferenza si è spostata in modo brutale verso le auto giapponesi, dalle Skyline alle S2000. Fu un pullulare di
spoiler giganti in alluminio e di
vernici brillanti, nonché degli immancabili neon sottoscocca e vistosi bodykit in vetroresina. Ebbe enorme diffusione il fenomeno dei raduni tuning, sia statici che dinamici, con la categorizzazione dell'entità di modifiche, dal soft all'hard fino all'extreme tuning, al car audio con le gare di SPL, alla definizione più precisa e dettagliata degli stili, dal clean style al german, allo spanish, all'italian, al racing, al jdm, e così via. Si può di certo dire che, dalla saga di Fast & Furios in poi, il fenomeno del Tuning sia stato definitivamente sdoganato ed emancipato in tutto il mondo, sebbene con le dovute ed ovvie differenze a livello locale, ed ha impresso una grande spinta al settore di tutti quei professionisti ed appassionati che ne hanno fatto un mestiere, una vocazione, uno stile di vita.
Il tuning auto, oggi
E oggi? Oggi il tuning auto conosce diverse tendenze. Si parla della regolazione dell'altezza, di desideri retrò e di tanti altri elementi che compongono un mondo dell'
elaborazione effettivamente variegato, e decisamente difficile da riassumere. C'è però una sicurezza: la
fibra di carbonio è il nuovo materiale di riferimento per i tuner, con interi
body kit in carbonio pronti a dare maggiore cattiveria o maggiore eleganza ai bolidi di questi tempi. Hai già dato un'occhiata ai nostri
kit plug & play in carbonio per Alfa Romeo?